FAD E DISABILITÁ… BINOMIO POSSIBILE?
Con oltre l’80% dei corsi rivolti alle persone con disabilità gestiti in FAD la risposta di ENGIM Piemonte è “Sì” ma ad una condizione: i percorsi devono concludersi con il tirocinio in azienda!
L’abbiamo detto tante volte: l’emergenza sanitaria ci ha obbligati a ripensare completamente e in modo repentino le modalità della formazione. E se questo è vero nella formazione professionale, dove la pratica è parte integrante e qualificante del percorso, lo è ancor di più nella formazione rivolta alle fasce deboli.
In questi percorsi infatti oltre alle competenze tecniche è fondamentale che gli allievi apprendano le competenze relazionali, le cosiddette soft skills: quali sono gli atteggiamenti appropriati da tenere con il tutor aziendale e con i colleghi? Cosa dire e dove stare durante una pausa caffè? Come ci si comporta durante una riunione?
Domande che possono sembrare banali ma - se proviamo per un attimo a contestualizzarle con, ad esempio, degli allievi autistici o con un ritardo cognitivo - ecco che la differenza fra una lezione in FAD e una in presenza si manifesta in modo chiaro ed evidente.
“Fin dall’inizio dell’emergenza – ci spiegano i coordinatori ENGIM dei corsi per le fasce deboli – ci siamo posti il problema di come continuare la didattica coi nostri allievi disabili fisici e intellettuali, giovani e adulti. ENGIM Piemonte è l’ente formativo della nostra regione con il maggior numero di corsi rivolti alle fasce deboli quindi lo sforzo per noi è stato massimo”.
Sforzo che è stato ben ripagato dalla risposta degli allievi e delle loro famiglie che hanno affrontato questa nuova esperienza con un entusiasmo davvero sorprendente.
Il monte ore settimanale gestito in FAD è andato crescendo in modo graduale: siamo partiti con poche ore per permettere agli allievi di adattarsi e prendere familiarità con questo strumento per arrivare a un monte ore di 15 – 20 ore alla settimana!
Anche in questo frangente, ENGIM Piemonte ha dimostrato di esserci come comunità educante che mette al centro, o meglio, delinea nuove tracce di connessione con i ragazzi e le loro famiglie.
La tecnologia è stata di supporto non solo per permettere la continuità didattica (come nel caso delle piattaforme GOOGLE MEET, CLASSROOM e MOODLE) ma anche per lo sviluppo delle famose soft skills “a distanza”.
E così in uno dei nostri corsi rivolto alle persone autistiche di livello 1, presso la sede “ARTIGIANELLI” di Torino, si sta svolgendo addirittura a distanza un project work utilizzando un software, STUDIO 2.0, che permette agli allievi di simulare delle situazioni reali, come appunto la pausa caffè o il lavoro in team. Fantascienza? No, Lego!
“Stiamo utilizzando da anni con risultati davvero interessanti i LEGO nel contesto formativo e possiamo dire con orgoglio di essere tra i pochi in Italia ad aver intrapreso questa sperimentazione grazie alla collaborazione con Bricks4kidz®, un programma educativo nato in USA che propone un metodo didattico innovativo che unisce la teoria alla pratica utilizzando proprio i famosi mattoncini LEGO.
Non potendo continuare il lavoro iniziato in classe coi mattoncini abbiamo deciso di far ricreare quelle situazioni “oggetto di studio” agli allievi attraverso STUDIO 2.0, il software utilizzato dagli esperti Lego per progettare le costruzioni e realizzare le istruzioni.”
In ENGIM Piemonte i corsi che sviluppano, come ci piace dire “l’intelligenza nelle mani” rivolti alle fasce deboli sono molti: si va dal panificatore al magazziniere, dall’aiutante di cucina all’operatore di giardinaggio, solo per citarne alcuni. Anche per questi corsi il supporto della tecnologia è fondamentale.
Nella sede “S.L. MURIALDO” di Pinerolo si utilizzano tantissimo i video tutorial autoprodotti dai docenti, coerenti con gli obbiettivi del corso, affinchè i ragazzi possano fare a casa loro alcune attività pratiche come inventari, ricette, manufatti realizzati con materiali di recupero o procedure per la pulizia dei locali.
Per quanto concerne l’ambito ristorativo, poi, i docenti mandano ai ragazzi le video ricette dei piatti da preparare e poi li assistono durante la preparazione. “In un nostro corso, grazie soprattutto alla disponibilità e all’intraprendenza dei docenti, alla didattica si è unita la solidarietà: dopo aver preparato i piatti oggetto dell’attività pratica dei corsisti i docenti li portano alla Croce Rossa. Destinazione finale: i senzatetto, ancora più in difficoltà in questo momento così critico!”
Tutto rose e fiori, si potrebbe pensare? Per quanto l’emergenza sia stata affrontata con tempestività e i risultati siano positivi, non bisogna dimenticare che l’obiettivo finale dei corsi è favorire, il più possibile, l’autonomia degli allievi e questa si conquista anche grazie alla possibilità di trovare un lavoro o un tirocinio extracurriculare al termine del percorso.
“Per questi ragazzi il vero banco di prova è l’esperienza in azienda non solo per poter applicare quanto appreso in FAD ma anche concretamente per farsi conoscere. Noi cerchiamo di fargli fare lo stage presso aziende in obbligo di assunzione di persone appartenenti alle categorie protette. Potete quindi immaginare quanto sia strategico per loro - da tutti i punti di vista - non perdere questa opportunità per poter aspirare ad un prosieguo della collaborazione come tirocinio o come assunzione.”
Per questo crediamo sarebbe importante riservare uno spazietto per rilanciare l'attività in presenza che non potrà mai essere sostituita e che costituisce un elemento indispensabile per formare, personalizzare gli interventi, intervenire sulla dimensione relazionale.
Un'opportunità per crescere e approcciarsi, ri-qualificarsi, re-inserirsi con le proprie potenzialità/difficoltà in un mercato del lavoro in continua evoluzione.