GIOVANI E FUTURO, dall’Indagine ENGIM all’Osservatorio Nazionale
OTTIMISTI, FELICI E POCO STRESSATI. ECCO COME SONO I GIOVANI ADOLESCENTI immortalati nell’istantanea scattata dall'indagine nazionale voluta da Fondazione ENGIM
Si è svolto giovedì 21 novembre 2024 presso il Collegio degli Artigianelli “GIOVANI E FUTURO, dall’Indagine ENGIM all’Osservatorio Nazionale”, evento organizzato da Fondazione ENGIM Piemonte Ets in cui si sono approfonditi i risultati dell'indagine nazionale “GIOVANI e FUTURO, coltivare le speranze attraverso il lavoro” promossa da ENGIM a inizio 2024, che ha coinvolto oltre 4000 giovani di tutta Italia a cui è stato chiesto il parere circa il posto del lavoro nella loro vita e quali aspettative hanno dal futuro.
I dati emersi sono a tratti sorprendenti e questo evento è stata l’occasione per discuterne ed approfondirli sia sul versante territoriale, grazie alla presenza del Segretario di CNA Torino Filippo Provenzano e del ricercatore Giorgio Vernoni di IRES Piemonte, sia in un’ottica nazionale ed internazionale, con il punto di vista di Stefano Merante di ITC ILO.
Ad aprire l’evento sono stati i saluti istituzionali della della Regione Piemonte, del Comune di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo
«Mi fa piacere che i nostri giovani abbiano fiducia, perché l’istruzione e la formazione che mettiamo loro a disposizione è sinonimo di eccellenza. Troppo spesso ci sentiamo dire che in questa Nazione non ci sono possibilità e che per realizzarsi bisogna guardare altrove, ma non è così. Dobbiamo trasmettere loro orgoglio e fiducia: l’orgoglio di appartenere a una Nazione espressione di quel Made in Italy che è eccellenza riconosciuta e invitata in tutto il mondo e la fiducia necessaria per alimentare la loro fame di futuro», ha detto Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all'Istruzione, Merito e Formazione della Regione Piemonte.
«La Fondazione Compagnia di San Paolo collabora con ENGIM Piemonte nell’ambito dell’iniziativa Città dell’Educazione e degli interventi rivolti ai giovani nella fascia di età 15-29 anni per sostenerli nella costruzione del loro progetto di vita e nel proprio sviluppo personale e professionale, preservando la dimensione ideale del lavoro e del suo valore, con l’obiettivo che ogni ragazzo e ragazza possa guardare al futuro con la fiducia di veder realizzate le proprie aspirazioni”, ha affermato Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.
La Vicesindaca Michela Favaro ha ringraziato per l’indagine nazionale svolta perché diventa uno strumento utile a cambiare la solita narrazione sui giovani e l’idea di un osservatorio permanente aiuterà tutti a seguire i trend e a dare risposte adeguate.
Con la conduzione del giornalista Massimiliano Sciullo, si è aperta la tavola rotonda attorno ad alcuni aspetti emersi nell’indagine nazionale del prof. Daniele Marini dell’Università di Padova (di cui si legga sintesi allegata).
Sul tema dell'orientamento scolastico, cioè di chi definisce i percorsi formativi dei giovani, dall’indagine emerge che la famiglia e la mamma, in particolare, sono gli attori principali dell'orientamento dalla terza media alla prima superiore. A spiegare se può essere una delle cause dello skill mismatch, Giorgio Vernoni ha illustrato gli andamenti del mercato del lavoro sottolineando che se l’unico orientamento viene dalla famiglia, continueranno a ripetersi schemi culturali che discriminano donne e ripropongono diseguaglianze sociali. Stefano Merante dell’ILO ha ampliato lo sguardo confermando che nel mondo il mismatch non avviene perché è sbagliata la formazione, ma perché è necessario che nella definizione dei programmi formativi entrino le imprese: nei paesi in cui il disallineamento è minore, infatti, i piani formativi vengono pensati con le imprese. Filippo Provenzano mette in evidenza l’inverno demografico come fenomeno che impone politiche nuove su donne e immigrati (la categoria giovane-italiano-maschio non c’è più), ed è proprio per questo che le imprese devono avere a disposizione ogni strumento per poter formare ogni lavoratore con interventi ad personam.
Dall’indagine emerge che i giovani sembrano essere più felici e fiduciosi quando l'apprendimento avviene in contesto lavorativo. In questo senso, Merante richiama all’attenzione la Raccomandazione n.208 del 2023 che definisce l’apprendistato di qualità come strumento che mette necessariamente in dialogo governi, enti datoriali e rappresentanze sindacali. L’apprendistato ha bisogno di essere ripensato considerando che c’è un core di competenze trasversali a tante professioni (visto che la digitalizzazione sta avvicinando i mestieri) e dovrebbe potersi realizzare anche per gli adulti (si lavorerà sempre di più e si cambieranno sempre più lavori); l’apprendistato è una delle opportunità migliori di orientamento attraverso un’esperienza sul campo, ma è necessario che sia più remunerato perché diventi più attraente.
Si è concluso con un affondo sul valore del lavoro rispetto ad altri aspetti della vita dei giovani: il lavoro è visto dai giovani intervistati come percorso, come una continua navigazione e non come punto di arrivo. Per Vernoni il lavoro non ha perso importanza, ma hanno acquisito valore altri aspetti come la cultura e la felicità, ed è per questo che diventa onore e onere delle imprese dare una risposta che soddisfi queste nuove esigenze. Provenzano conferma che si tratta di un salto culturale per le imprese, ma serve anche un supporto dell’intero sistema per rendere più attrattivo il nostro territorio da tutti gli altri punti di vista.
Molto interessante è stato il momento in cui alcuni allievi ed ex allievi di ENGIM Piemonte, sollecitati da Sciullo, hanno detto la loro su alcuni aspetti indagati nell’indagine nazionale: quali sono i valori più importanti, che posto occupa il lavoro nella vita, come sarà il loro futuro.
Il direttore nazionale ENGIM, Marco Muzzarelli, dopo aver illustrato i dati del Bilancio Sociale 2023 di Fondazione ENGIM Piemonte Ets quale risposta dell’ente alle richieste dei giovani del territorio, ha lanciato l’istituzione di un Osservatorio Nazionale “Giovani e Futuro” per monitorare questi temi ogni anno, a servizio delle comunità territoriali e di quelle nazionali e internazionali. L’apertura è alle altre istituzioni formative e agli enti territoriali per aprire un confronto sui dati che sono a disposizione e su quali aspetti è necessario aprire le prossime indagini.
----------
I DATI dell’ANNUAL REPORT 2023 di Fondazione ENGIM Piemonte Ets
Con l'occasione è stato presentato il Bilancio Sociale 2023 di ENGIM Piemonte, con cui la fondazione regionale illustra le attività, i progetti, le strategie e i risultati ottenuti nel corso dell’esercizio 2023 con l’obiettivo di fornire, negli anni, un quadro sempre più dettagliato degli impatti generati dalle attività in ambito economico, sociale e ambientale e quindi di sostenibilità. Nel 2023 le attività di formazione professionale di ENGIM Piemonte hanno coinvolto 3367 allievi giovani e adulti in 218 corsi erogati nelle 7 sedi formative con un successo occupazionale pari al 75% di allievi occupati a un anno dal diploma professionale e al 66% a un anno dalla qualifica. Questi risultati sono possibili anche grazie al lavoro coordinato con i 5 sportelli SAL (Servizi al Lavoro). L’innovazione di ENGIM Piemonte è resa esplicita dalla presenza sul territorio di un ristorante formativo a Torino, dell’impresa AgriENGIM e delle 3 imprese formative BARtigianelli, BarLab e La Bottega di LEO.
Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]
Allegato | Dimensione |
---|---|
programma tavola rotonda Giovani, Lavoro e Futuro | 1.21 MB |
indagine Giovani e Futuro | 265.7 KB |